Volendo affrontare il tema del benessere inteso a 360°, il primo articolo ho deciso di dedicarlo a qualcosa che riguarda ognuno di noi e del quale spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto.
Di cosa si tratta?
La risposta potrà sembrarti banale, ma in realtà non lo è affatto: sto infatti parlando del pensiero.
Cos’è il pensiero?
Come definizione personale direi che il pensiero può esser definito mediante una serie di immagini, suoni e/o parole attraverso cui si costruisce un’azione, un’idea o anche un concetto a cui solitamente si associa un significato o una serie di correlazioni personali e/o derivanti da condizionamenti esterni.
Per far un esempio concreto possiamo, metaforicamente parlando, vedere il pensiero come se fosse quella cartella che andiamo a creare sul desktop del nostro computer, dove in genere andiamo ad inserire vari file: immagini, testi, programmi o dei suoni, tutto a nostro piacere.
Inoltre, nel momento in cui decidiamo di cliccare su di un file, in altre parole, stiamo decidendo di “rendere vero”, quindi possibile, quel pensiero, attraverso il click del mouse, che in questo caso rappresenta la nostra attenzione.
Secondo la definizione presa da Wikipedia, il pensiero viene definito in questo modo.
Dunque possiamo affermare che un pensiero può essere altresì considerato come la matrice da cui nasce un oggetto e quindi che sia ovunque, ma non solo, vedremo in seguito come ogni pensiero posso influenzare il nostro fisico e addirittura la nostra vita anche in termini più generici.
Chi pensa?
Ognuno di noi ogni giorno produce una quantità considerevole di pensieri, in modo consapevole e inconsapevole e, per come si presenta la società di oggi, molti pensieri vengono indotti in maniera subliminale, facendoci diventare come una sorta di “inconsapevoli schiavi mentali” verso quel/quei tipi di pensieri.
Un’affermazione forte questa che tuttavia può esser facilmente dimostrata.
Per gli esperti di ipnosi forse potrà risultare più comprensibile, ma volendo farla semplice, diciamo che certi messaggi, certe informazioni non è a caso che viaggino attraverso il canale mediatico di intrattenimento più comune, ossia la televisione; questo perché mentre siamo comodamente seduti e guardiamo il nostro programma preferito, in realtà siamo in uno stato di trance. Gli stati di trance più comuni sono caratterizzati dalla così detta saturazione di almeno 3 dei 5 sensi: con la televisione abbiamo saturato la vista e l’udito attraverso le immagini e i suoni riprodotti dall’apparecchio e il tatto grazie al telecomando e, in alcuni casi, se decidiamo di assaporare una bibita o uno snack, ecco che abbiamo saturato anche il senso del gusto.
Se ci pensi bene, anche quando guidi sei in uno stato di trance, oppure per restare in tema più odierno, si trovano in trance anche molte di quelle persone che vedi camminare assorte nel loro smartphone.
In questo particolare stato le nostre barriere mentali sono disarmate e il nostro cervello risulta esser maggiormente predisposto ad assimilare alcuni messaggi che verranno successivamente rielaborati in funzione di quelle che sono le nostre abitudini e credenze, andando così a ri-modellare la mente. Se osserviamo la situazione da un punto di vista più generale abbiamo che, quando non prestiamo sufficientemente attenzione, molti pensieri fatti acquisiscono potere su di noi: un pensiero “negativo” ricorrente produce nel tempo un’ossessione (del resto è vero anche il contrario!) a cui solitamente segue una problematica fisica, come per esempio un mal di testa, ma a volte anche qualcosa di peggio; dunque l’evoluzione a cui portiamo i pensieri che generiamo scaturisce in vere e proprie emozioni (emo=sangue, azioni) che, nel bene o nel male, condizionano la nostra vita.
Ma perchè succede ciò?
Per il semplice fatto che utilizziamo la nostra attenzione senza consapevolezza (un po’ come se un bambino iniziasse a giocare con una pistola!) a volte anche in maniera distruttiva. In realtà non è proprio corretto parlare di “pensiero che acquisisce potere”: un pensiero infatti resta sempre e solo un pensiero; quello che invece solitamente accade è una sorta di vera e propria appropriazione del pensiero stesso, attraverso l’immedesimazione da parte dell’individuo, atteggiamento meglio noto come “transfert”.
Non potendo evitare di pensare, è di fondamentale importanza sviluppare un controllo consapevole sulla nostra attenzione, sempre e ovunque, in modo da poterla utilizzare come se stessimo guidando la nostra automobile… in fin dei conti credo che a nessuno piaccia schiantarsi contro un muro a 100Km/h.
Per questi motivi è estremamente importante fare molta attenzione a ciò che pensiamo!
Nelle arti marziali in generale, l’attenzione viene indirizzata verso il momento presente o più semplicemente su ciò che stiamo facendo: una tecnica, un attacco, una schivata, un match… Teoricamente appare più semplice averne consapevolezza, ma non sempre é così!
Infatti molte volte sono i pensieri che abbiamo reso veri dentro la nostra testa ad attirare la nostra attenzione, limitandoci così in quello che stiamo facendo o che desideriamo esprimere. Questo é uno dei motivi per cui l’allenamento nelle arti marziali continuo, intenso ed efficace forgia corpo e mente contemporaneamente.
Se condividi quanto detto fin’ora, ma non hai mai praticato un lavoro massiccio su te stesso e sulla tua evoluzione interiore, mi rendo conto che non sia facile decidere di prendere possesso del timone dell’ attenzione per dirigerlo verso ciò che veramente desideri manifestare nella tua vita.
Tuttavia mi sono riservato di regalarti un piccolo esercizio, che potrai tranquillamente svolgere e verificarne l’effettiva funzionalità.
E’ un esercizio che, nel tempo e nella pratica, ti porterà a maturare una consapevolezza sensibilmente più accurata verso cui deciderai di utilizzare l’attenzione.
Questo esercizio si chiama “Le 15 righe” e consiste nel prendere un quaderno a righe dove ogni sera puoi riscrivere e riassumere in 15 righe (non una di più non una di meno) la giornata non come l’hai passata, ma come vorresti fosse andata; successivamente rileggendole dovrai provare le emozioni corrispondenti ai tuoi desideri, come se fossero già realizzati! Più forza, cuore e convinzione metterai nello scrivere ed emozionare in maniera corrispondente più sarai in grado di manifestare l’unico vero potere che ogni uomo possiede, ossia quello di manifestare, nel bene o nel male, fisico e non, tutto ciò che contempla nella propria atmosfera mentale!
E’ risaputo ormai da anni che il cervello non distingue tra “reale” e “immaginario”, inoltre tutto viene sostenuto dal sistema emotivo, pertanto è fondamentale produrre le emozioni corrispondenti e che meglio si addicono al nostro ideale.
Attraverso “Le 15 righe” mandiamo in memoria una sorta di passato ideale che potrà tramutarsi in un presente ideale e quindi in un futuro fatto dai nostri desideri: dopo un giorno avremo in memoria un giorno di passato ideale, dopo due giorni altri due e via dicendo…
Ti invito a farlo per alcune settimane prima di trarre delle conclusioni.
Non esiste nulla di impossibile, se non quello che noi decidiamo di rendere tale, tutto è possibile, sta solo a te discriminare cosa sia vero e cosa invece non lo sia, perciò dacci dentro e non ti risparmiare!
Ah…..dimenticavo:
ricorda che un pensiero è solo un pensiero e
ha bisogno della tua attenzione per diventare vero!