Negli anni ’90, negli USA, vennero fatte delle campagne contro l’utilizzo dei “grassi”, con conseguente decisione di iniziare a produrre tutta una serie di alimenti detti “light”, ossia con un contenuto di grassi praticamente nullo…. ma i risultati sulla popolazione americana furono pessimi.
L’obesità che già prima iniziava a dilagare, prese un aumento esponenziale molto preoccupante, protraendosi alla situazione attuale, senza alcun miglioramento.
Il problema è stato ed è sempre lo stesso: gli zuccheri aggiunti a moltissimi alimenti che troviamo al supermercato, presenti in moltissime forme diverse.
Sono molti i “sintomi” che ci inducono a poter affermare che, anche nel nostro paese, si stiano ricalcando le orme degli Stati Uniti d’America, basti pensare ad esempio ai famosissimi fast-food, che fino a 30 anni fa in Italia non esistevano nemmeno. Oggi ne troviamo ovunque, praticamente in ogni centro commerciale e questo dovrebbe farci riflettere molto.
Se analizziamo la classica giornata tipo di un italiano comune, notiamo che fin dalla prima mattina, fino alla sera, è caratterizzata da un’alimentazione che eccede in maniera spropositata, chi più chi meno, verso gli zuccheri o carboidrati.
Si parte con la classica colazione a base di cappuccino con brioches nella maggior parte dei casi, seguendo poi verso uno spuntino di metà mattina con degli snack o un panino, nel caso di attività lavorative intense. Per pranzo solitamente troviamo una pastasciutta con un secondo e un contorno e spesso accompagnati con del pane, dove, in molti casi, si conclude con un dolce e/o un caffè dolcificato; la merenda magari si cerca di stare un po’ più leggeri, optando per una porzione di frutta, ma sempre in tema all’argomento.
Arrivati a cena, nel caso migliore ci si limita ad un secondo con della verdura, ma spesso accompagnati con del pane e, prima di coricarsi, ci si guarda un bel film sul divano con un sacchetto di patatine, un dolcetto o una bevanda con zuccheri aggiunti.
Probabilmente questa realtà non è esattamente come la tua, ma questo è solo un esempio che purtroppo ricalca la vita di molte persone……
E’ importante comprendere che anche con solo la metà dell’assunzione degli zuccheri presenti nell’esempio che ti ho appena citato, sei decisamente fuori da quello che dovrebbe essere il limite consentito per garantire un buono stato di salute in una persona normale, o comunque una persona che non sia un atleta professionista o una persona con particolari disfunzioni metaboliche.
Capisci bene che in questo modo non è possibile mantenersi in buona salute a lungo, perché il quantitativo di carboidrati che un individuo può assumere è indicativamente pari alla metà del proprio peso corporeo espressa in grammi: il che vuol dire che se io, Diego, ho un peso forma pari a 80 Kg, potrò assumere circa 35-40gr/pasto di carboidrati (senza considerare l’eventuale attività sportiva…).
Ora sappi che in un piatto di pasta da 100gr (pari a circa 60gr di carboidrati) che potenzialmente si potrebbe assumere diciamo a mezzo giorno, abbiamo già superato di parecchio questo dosaggio!
….e non abbiamo ancora concluso la giornata!
Nel prossimo articolo cercherò di spiegarti in breve, perché spesso, anche con tutta la buona volontà, non riusciamo a far a meno di mangiare tutti quei cibi che contengono zuccheri aggiunti.